Valutazione della formazione

La valutazione, parte integrante del processo di apprendimento che accompagna ogni fase del processo formativo, ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento, concorre al miglioramento degli apprendimenti, documenta lo sviluppo

La valutazione della formazione.

Apprendimento, efficacia, organizzazione.

La valutazione, parte integrante del processo di apprendimento che accompagna ogni fase del processo formativo, ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento, concorre al miglioramento degli apprendimenti, documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove l’autovalutazione in relazione all’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze.

Nell’attività didattica vengono utilizzati metodi e strumenti di verifica diversificati, per consentire l’acquisizione di una visione globale di tutte le distinte potenzialità del singolo alunno. Gli strumenti più ricorrenti sono: intervento spontaneo, colloquio, questionario, esposizioni scritte o orale individuale o di gruppo, prove aperte ed elaborati scritti, esercitazioni grafiche e pratiche, prove strutturate o semistrutturate, compiti di realtà.

La verifica è la modalità operativa della valutazione, necessaria per monitorare il livello di raggiungimento degli obiettivi fissati e costituisce uno strumento di controllo sia per lo studente, che rileva così il grado di preparazione raggiunta e acquisisce consapevolezza dei propri progressi, sia per il docente, che misura la validità e l’efficacia del lavoro svolto.

Si sente parlare molto spesso di efficacia della formazione, sebbene risulti difficile – per l’organizzazione – disporre degli strumenti e dei processi atti a misurarla sul campo. Per molti, l’efficacia della formazione si misura con il questionario di fine corso, con il superamento del 70% dei quesiti posti.

Questa misura nulla dice, tuttavia, relativamente all’efficacia di un corso di formazione, trattandosi di un mero riscontro rispetto al “recepimento” delle conoscenze acquisite in aula (fisica o virtuale che sia).

Bisogna distinguere tre momenti determinanti rispetto alla valutazione della formazione.

Verifica dell’apprendimento:

La verifica degli apprendimenti degli studenti si realizza attraverso prove scritte, orali, grafiche e pratiche, strutturate e non strutturate, diverse e ripetute nel tempo (in ingresso, in itinere, sommative) e deve tendere a rilevare ed apprezzare le competenze – conoscenze, abilità e atteggiamenti – sviluppate dagli allievi.

Il test finale del corso misura l’apprendimento dei concetti e la misura della corretta trasmissione degli stessi dal docente al discente, secondo una logica di efficace trasferimento di conoscenza. Generalmente svolto in forma scritta o orale, nulla dice sull’efficacia di un percorso formativo, limitandosi a misurare l’apprendimento didattico fine a sé stesso e misurato a fine corso.

Si tratta di misurare il “sapere”, in termini di conoscenza grezza.

Verifica dell’efficacia:

lo step intermedio lo si misura a distanza di qualche settimana/mese dalla fine del corso e serve a capire se la formazione (il cui concetto stesso richiama “dare forma a una persona”) ha apportato cambiamenti nei comportamenti e nei modus operandi della persona formata.

Si tratta di misurare il “saper fare” e il “saper essere”, in termini di capacità di saper esprimere nel lavoro di tutti i giorni e nel medio periodo quanto appreso in aula.

Ricadute sull’organizzazione:

lo step più a lungo termine. Si tratta di misurare quali ricadute (si presume positive) abbia avuto l’organizzazione a seguito di questo corso. Queste ricadute possono misurarsi in termini di minore incidentalità, aumento delle segnalazioni dei near miss, contrazione del fenomeno infortunistico e di malattie professionali, ritorni economici dovuti ad un minor assenteismo, miglioramento del benessere lavorativo eccetera.

Limitarsi alla verifica di primo livello vuol dire limitarsi a comprendere la trasmissione di un concetto.

Soltanto con il secondo livello possiamo essere certi che il concetto si traduca in un’azione concreta e quotidiana, mentre il terzo ci da evidenza di come il risultato di questa azione si traduca in un riscontro positivo per l’intera organizzazione, avendo potuto così misurare la formazione come un investimento profittevole e non soltanto come mero strumento di compliance a un obbligo normativo.